Riprendiamo la nostra attività editoriale invernale con i risultati del nostri ultimo sondaggio realizzato su un campione di 500 persone in tutta Italia. Ci siamo chiesti : quanto incide il lavoro dei non abilitati sulle tasche degli idraulici professionisti ? I risultati sono stati davvero disarmanti e li abbiamo sintetizzati nel titolo di questo post. Vediamo nel dettaglio di cosa parliamo.
1. Quasi metà degli intervistati non sapevano se il professionista chiamato era davvero un idraulico o termoidraulico
La prima domanda ci dimostra che oltre il 48% del campione non sa materialmente se il professionista chiamato era davvero un idraulico. La presenza di portali che aggregano professionisti a volte finisce per peggiorare il problema. Ce lo racconta il signor Salvo di Firenze : ‘Ho contattato un’azienda su Internet che mi ha mandato una persona per sistemarmi lo scarico del bidet, la stessa persona una settimana dopo mi ha consegnato un pacco…! In quel momento ho capito che evidentemente era una persona che faceva un doppio lavoro e sinceramente nemmeno credo sia stato un idraulico professionista ma soltanto una persona che arrotonda.
2. Gli idraulici non professionisti lavorano sempre in nero, non hanno costi aziendali e possono fare prezzi altrimenti impossibili
E’ difficile competere con chi non deve pagare tasse, non ha contributi fissi nè costi di gestione. Un lavoro venduto da un professionista in media a 109 euro, può essere trovato sul mercato ‘parallelo’ dei non professionisti ad appena 40 euro.
3. I clienti finali hanno la convinzione che sia meglio pagare meno una persona meno professionale
Il punto più drammatico della nostra inchiesta ha dimostrato la presenza di un grave limite culturale da parte degli utenti finali. Si pensa che pagare di meno un idraulico improvvisato sia comunque meglio di rivolgersi a un professionista. Se questo avviene ‘solotanto’ nel 32% dei casi per quanto riguarda gli impianti termoidraulici, purtroppo per tutto ciò che riguarda la sfera idrica del nostro lavoro si arriva addirittura al 60% degli intervistati.
4. La non professionalità però alla fine non paga (i clienti finali)
Nonostante l’illusione di risparmio, spesso e volentieri l’intervento di un non professionista comporta ulteriori appuntamenti per risolvere questioni rimaste aperte o – nel peggiore dei casi – la necessità dell’intervento successivo di un professionista vero. Nonostante questo, sembra che il cliente finale non riesca a comprendere che è meglio scegliere un professionista da subito. Come mai ?
5. Vi è una diffusa diffidenza verso gli idraulici professionisti
Da quanto emerso nell’ultima domanda, ci siamo domandati come mai nonostante la frequente necessità di ritocchi o di successivi interventi ci si continui ad affidare a idraulici e termoidraulici non professionisti. Nel 69% dei casi gli intervistati ci hanno confessato di non aver fiducia nelle aziende di idraulica e termoidraulica, viste sempre come ‘nemici’ pronti a ‘spillare soldi’ o ‘trovare problemi dove anche non ce ne sono’. Il problema principale ha un nome preciso : prezzi non chiari e preventivi che non comprendono mai tutto.
E voi cosa ne pensate ?
rif. indagine : universo di riferimento popolazione a campione di Lazio (80) Campania (100) Lombardia (120) Sicilia (40) Toscana (40) Piemonte (40) Veneto (40) Puglia (40). Periodo di Indagine : 09 Settembre – 03 Novembre